sabato 4 aprile 2009

Cap02b In viaggio verso Zefiren 2

Giunta finalmente la mattina, dopo aver svolto alcuni preparativi, Badula era finalmente in grado di utilizzare le sue arti magiche.
Invocando l'aiuto del suo Dio, il chierico riuscì a colare le pietre in svariati punti, sagomando una rampa larga circa mezzo metro, che partiva dalla base della frana, arrivava in vetta ed infine scendeva nuovamente dall'altra parte.
Questa specie di lunga pedana, non era molto regolare, ma per un cavallerizzo provetto, qual'era Himo, non fu difficile condurre le bestie al di la della frana.
Finalmente LA SQUADRA poteva proseguire il tragitto, munita adesso anche di un carretto.

Un paio d'ore più tardi, il cammino nella gola era oramai concluso, dopo essersi ristretta lentamente, ora la strada rocciosa si infilava in una caverna.
Prese le debite precauzioni, LA SQUADRA decise di inoltrarsi con i cavalli e il carretto nella galleria.

La luce fioca filtrava da qualche piccolo foro nella roccia che costituiva il soffitto, pertanto nella grotta c'era una visibilità più che sufficiente a non cadere vittima delle asperità del terreno, come le piccole stalagmiti che qui e lì disturbavano il percorso.

Il sentiero era ben definito e piuttosto largo, evidentemente indice del fatto che quella grotta era da parecchio tempo utilizzata come uscita della gola. Arrivati ad una decina di metri dal punto in cui si separavano un paio di diramazioni, i sei decisero di legare i cavalli e abbandonare il carretto per qualche istante.
Preso lo stretto corridoio di sinistra, avanzarono per circa una cinquantina di metri, fino a giungere a quello che sembrava il covo di due goblin.
Lo scontro fu assai breve per la compagnia, Odius e compagni uccisero facilmente quelli che sembravano due dei goblin che la sera precedente se l'erano data a gambe.
Tornati sui loro passi, gli eroi intrapresero la via della seconda diramazione, quella verso destra.
Questo "corridoio" era meno angusto rispetto al precedente, così poterono procedere più facilmente.
Percorsi circa una trentina di metri, si imbatterono in un altro goblin.
Mariottide lanciò un incantesimo e con l'aiuto di Himo e di un paio di frecce senza punta, riuscirono a stordire l'avversario senza ucciderlo.
Dopo averlo legato, Weldi tentò di svegliarlo, non senza fatiche, e una volta destato, il goblin tentò di implorare pietà. Né lui né i suoi interlocutori riuscivano a capirsi, di conseguenza, quando il Ladro si accorse che ottenere informazioni valide era assai improbabile, uccise senza alcuna remora il povero goblin.
Quel "corridoio" in realtà non era un percorso molto utile, in quanto poco più avanti si ricongiungeva con il sentiero principale.
Recuperati i cavalli ed il carro, la compagnia continuò per qualche minuto il tragitto, arrivando ad un restringimento, dove la caverna diveniva un po' più stretta, ma ancora agibile. Pochi metri più avanti c'era una visibile rientranza sulla destra, Weldi sentiva qualche rumore provenire da quella zona, pertanto informò subito i compagni.
Mariottide si offrì di dare un'occhiata, per capire cosa ci fosse lì ad attenderli.
Grazie alle sue arti illusorie, usando l'incantesimo di Invisibilità, la Strega era divenuta completamente trasparente a qualsiasi sguardo.
Purtroppo per lei, i rumori del carro avevano destato i sensi dei nemici.
Pochi metri oltre quella diramazione, infatti, un Ogre Magi e la sua banda di forzuti Ogre, stavano in attesa di mettere a segno l'ennesima imboscata ai danni dei viandanti.

Il capo della banda aveva un ottimo udito, di conseguenza riuscì subito a percepire i rumori prodotti dalla camminata della strega, intimando ai suoi servitori di reagire.
La Strega tuttavia non era certo una sprovveduta, ed era ben conscia che la distanza di circa una quindicina di metri dal gruppo dei nemici, le permetteva senza problemi di sfruttare le sue arti d'invocazione.
Scagliando un enorme palla di fuoco sugli ogre, ne arse vivo uno, e ferì piuttosto seriamente alcuni degli altri. Dopodiché cercò di battere un po' in ritirata.
Weldi, Himo e Odius nel frattempo si erano avvicinati a Mariottide, mentre Badula era ancora nelle retrovie, purtroppo per loro non si erano ancora accorti della trappola.
Dei piccoli massi erano sospesi e bloccati sopra le loro teste, circa tre metri in aria.
Al segnale del capo, uno degli ogre fece scattare la trappola tirando verso di sé una leva, le pietre caddero.
Weldi era un agilissimo e scaltro ladro, di conseguenza, anche se sorpreso, riuscì ad evitare parzialmente una delle rocce che stava per colpirlo, subendo solo un colpo alla gamba.
Himo invece era stato più attento, anche se un uomo della sua statura non era certo veloce come l'Halfling, di conseguenza subì qualche botta sulla schiena.
Odius invece evidentemente era concentrato più sulle sue prossime prede che sull'autodifesa, e la pietrà lo colpì in pieno sull'elmo, spezzandosi a metà.
Fortunatamente nel suo caso, il copricapo e la durissima testa (tipica dei nani) aveva assorbito parte del colpo che altrimenti sarebbe potuto diventare fatale.

Ingaggiato il combattimento, mentre Odius, Himo e Weldi tentavano di colpire gli ogre avversari, subendone anche i contrattacchi, Mariottide decise di scagliare contro i nemici un altra palla di fuoco. Nonostante la vicinanza di alleati e nemici, la Strega si fece foggia di tutta la sua capacità, riuscendo a colpire esclusivamente i suoi obiettivi.
Tutti gli ogre, ad eccezione del loro capo, ne uscirono sconfitti.

La situazione per l'Ogre Magi non era certo delle migliori, aveva perso tutti i suoi servitori in un sol colpo, tuttavia non tutto il male vien per nuocere: ora tra lui e i suoi antagonisti non c'erano più ostacoli.
Usando le sue abilità magiche, scagliò contro i nostri eroi un incantesimo.
Himo e Odius furono i primi a sentire la ventata di gelo che era stata scagliata loro contro.
Il gelo aveva aperto una serie di piccole ferite sulla loro pelle, e con fatica riuscivano a sentire le estremità.
Anche Weldi, qualche istante più tardi aveva subito conseguenze analoghe.
A Mariottide invece, sembrava andata un po' peggio.
La Strega giaceva per terra, quasi esanime, coperta da una sottile coltre di brina.
Fortunatamente per lei, le capacità curative di Badula non erano inferiori alle aspettative, e con grande tempismo il Chierico lanciò il suo incantesimo curativo, che ridiede calore ed un pizzico di energia vitale all'Elfa.

Ora Himo Odius e Weldi stavano tentando di colpire l'avversario oramai in fin di vita, che tuttavia sfoderò un altro asso dalla manica...
Utilizzando nuovamente le sue capacità magiche, mutò in un Idra a cinque teste.
Non fu eccessivamente difficile per LA SQUADRA riuscire a distruggere tutte le cinque teste del mostro. Grazie ai colpi dell'ascia di Odius, i fendenti delle spade di Himo, i quadrelli della balestra di Weldi e ad un ennesima palla di fuoco ad opera della quasi ristabilita Mariottide, l'Idra cadde a terra esanime, mutando nuovamente nel cadavere dell'Ogre Magi.
Per qualche minuto alcuni di loro (soprattutto Odius) infierirono sul feretro del nemico, dopodiché Weldi si accorse che una parte della parete rocciosa della caverna, sembrava strana.
Rimossa la paratia, si rivelò ai loro occhi un piccolo cunicolo, in fondo al quale recuperarono il tesoro dell'Ogre: circa 6.000 monete d'oro, qualche diamante ed una spada lunga tonante.

Continuando il viaggio, i sei riuscirono finalmente a giungere a Zefiren, quando oramai la sera stava calando. Abbandonati i cavalli ad una delle guardie del palazzo, decisero di accomodarsi alla locanda de "Il Cavallo Storpio", dove trovarono modo di divertirsi e, un po' meno, di riposare.

OT Era pronto già ieri, ma ho avuto un blackout sulla linea internet PDCACDC /OT

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