sabato 4 aprile 2009

Cap02b In viaggio verso Zefiren 2

Giunta finalmente la mattina, dopo aver svolto alcuni preparativi, Badula era finalmente in grado di utilizzare le sue arti magiche.
Invocando l'aiuto del suo Dio, il chierico riuscì a colare le pietre in svariati punti, sagomando una rampa larga circa mezzo metro, che partiva dalla base della frana, arrivava in vetta ed infine scendeva nuovamente dall'altra parte.
Questa specie di lunga pedana, non era molto regolare, ma per un cavallerizzo provetto, qual'era Himo, non fu difficile condurre le bestie al di la della frana.
Finalmente LA SQUADRA poteva proseguire il tragitto, munita adesso anche di un carretto.

Un paio d'ore più tardi, il cammino nella gola era oramai concluso, dopo essersi ristretta lentamente, ora la strada rocciosa si infilava in una caverna.
Prese le debite precauzioni, LA SQUADRA decise di inoltrarsi con i cavalli e il carretto nella galleria.

La luce fioca filtrava da qualche piccolo foro nella roccia che costituiva il soffitto, pertanto nella grotta c'era una visibilità più che sufficiente a non cadere vittima delle asperità del terreno, come le piccole stalagmiti che qui e lì disturbavano il percorso.

Il sentiero era ben definito e piuttosto largo, evidentemente indice del fatto che quella grotta era da parecchio tempo utilizzata come uscita della gola. Arrivati ad una decina di metri dal punto in cui si separavano un paio di diramazioni, i sei decisero di legare i cavalli e abbandonare il carretto per qualche istante.
Preso lo stretto corridoio di sinistra, avanzarono per circa una cinquantina di metri, fino a giungere a quello che sembrava il covo di due goblin.
Lo scontro fu assai breve per la compagnia, Odius e compagni uccisero facilmente quelli che sembravano due dei goblin che la sera precedente se l'erano data a gambe.
Tornati sui loro passi, gli eroi intrapresero la via della seconda diramazione, quella verso destra.
Questo "corridoio" era meno angusto rispetto al precedente, così poterono procedere più facilmente.
Percorsi circa una trentina di metri, si imbatterono in un altro goblin.
Mariottide lanciò un incantesimo e con l'aiuto di Himo e di un paio di frecce senza punta, riuscirono a stordire l'avversario senza ucciderlo.
Dopo averlo legato, Weldi tentò di svegliarlo, non senza fatiche, e una volta destato, il goblin tentò di implorare pietà. Né lui né i suoi interlocutori riuscivano a capirsi, di conseguenza, quando il Ladro si accorse che ottenere informazioni valide era assai improbabile, uccise senza alcuna remora il povero goblin.
Quel "corridoio" in realtà non era un percorso molto utile, in quanto poco più avanti si ricongiungeva con il sentiero principale.
Recuperati i cavalli ed il carro, la compagnia continuò per qualche minuto il tragitto, arrivando ad un restringimento, dove la caverna diveniva un po' più stretta, ma ancora agibile. Pochi metri più avanti c'era una visibile rientranza sulla destra, Weldi sentiva qualche rumore provenire da quella zona, pertanto informò subito i compagni.
Mariottide si offrì di dare un'occhiata, per capire cosa ci fosse lì ad attenderli.
Grazie alle sue arti illusorie, usando l'incantesimo di Invisibilità, la Strega era divenuta completamente trasparente a qualsiasi sguardo.
Purtroppo per lei, i rumori del carro avevano destato i sensi dei nemici.
Pochi metri oltre quella diramazione, infatti, un Ogre Magi e la sua banda di forzuti Ogre, stavano in attesa di mettere a segno l'ennesima imboscata ai danni dei viandanti.

Il capo della banda aveva un ottimo udito, di conseguenza riuscì subito a percepire i rumori prodotti dalla camminata della strega, intimando ai suoi servitori di reagire.
La Strega tuttavia non era certo una sprovveduta, ed era ben conscia che la distanza di circa una quindicina di metri dal gruppo dei nemici, le permetteva senza problemi di sfruttare le sue arti d'invocazione.
Scagliando un enorme palla di fuoco sugli ogre, ne arse vivo uno, e ferì piuttosto seriamente alcuni degli altri. Dopodiché cercò di battere un po' in ritirata.
Weldi, Himo e Odius nel frattempo si erano avvicinati a Mariottide, mentre Badula era ancora nelle retrovie, purtroppo per loro non si erano ancora accorti della trappola.
Dei piccoli massi erano sospesi e bloccati sopra le loro teste, circa tre metri in aria.
Al segnale del capo, uno degli ogre fece scattare la trappola tirando verso di sé una leva, le pietre caddero.
Weldi era un agilissimo e scaltro ladro, di conseguenza, anche se sorpreso, riuscì ad evitare parzialmente una delle rocce che stava per colpirlo, subendo solo un colpo alla gamba.
Himo invece era stato più attento, anche se un uomo della sua statura non era certo veloce come l'Halfling, di conseguenza subì qualche botta sulla schiena.
Odius invece evidentemente era concentrato più sulle sue prossime prede che sull'autodifesa, e la pietrà lo colpì in pieno sull'elmo, spezzandosi a metà.
Fortunatamente nel suo caso, il copricapo e la durissima testa (tipica dei nani) aveva assorbito parte del colpo che altrimenti sarebbe potuto diventare fatale.

Ingaggiato il combattimento, mentre Odius, Himo e Weldi tentavano di colpire gli ogre avversari, subendone anche i contrattacchi, Mariottide decise di scagliare contro i nemici un altra palla di fuoco. Nonostante la vicinanza di alleati e nemici, la Strega si fece foggia di tutta la sua capacità, riuscendo a colpire esclusivamente i suoi obiettivi.
Tutti gli ogre, ad eccezione del loro capo, ne uscirono sconfitti.

La situazione per l'Ogre Magi non era certo delle migliori, aveva perso tutti i suoi servitori in un sol colpo, tuttavia non tutto il male vien per nuocere: ora tra lui e i suoi antagonisti non c'erano più ostacoli.
Usando le sue abilità magiche, scagliò contro i nostri eroi un incantesimo.
Himo e Odius furono i primi a sentire la ventata di gelo che era stata scagliata loro contro.
Il gelo aveva aperto una serie di piccole ferite sulla loro pelle, e con fatica riuscivano a sentire le estremità.
Anche Weldi, qualche istante più tardi aveva subito conseguenze analoghe.
A Mariottide invece, sembrava andata un po' peggio.
La Strega giaceva per terra, quasi esanime, coperta da una sottile coltre di brina.
Fortunatamente per lei, le capacità curative di Badula non erano inferiori alle aspettative, e con grande tempismo il Chierico lanciò il suo incantesimo curativo, che ridiede calore ed un pizzico di energia vitale all'Elfa.

Ora Himo Odius e Weldi stavano tentando di colpire l'avversario oramai in fin di vita, che tuttavia sfoderò un altro asso dalla manica...
Utilizzando nuovamente le sue capacità magiche, mutò in un Idra a cinque teste.
Non fu eccessivamente difficile per LA SQUADRA riuscire a distruggere tutte le cinque teste del mostro. Grazie ai colpi dell'ascia di Odius, i fendenti delle spade di Himo, i quadrelli della balestra di Weldi e ad un ennesima palla di fuoco ad opera della quasi ristabilita Mariottide, l'Idra cadde a terra esanime, mutando nuovamente nel cadavere dell'Ogre Magi.
Per qualche minuto alcuni di loro (soprattutto Odius) infierirono sul feretro del nemico, dopodiché Weldi si accorse che una parte della parete rocciosa della caverna, sembrava strana.
Rimossa la paratia, si rivelò ai loro occhi un piccolo cunicolo, in fondo al quale recuperarono il tesoro dell'Ogre: circa 6.000 monete d'oro, qualche diamante ed una spada lunga tonante.

Continuando il viaggio, i sei riuscirono finalmente a giungere a Zefiren, quando oramai la sera stava calando. Abbandonati i cavalli ad una delle guardie del palazzo, decisero di accomodarsi alla locanda de "Il Cavallo Storpio", dove trovarono modo di divertirsi e, un po' meno, di riposare.

OT Era pronto già ieri, ma ho avuto un blackout sulla linea internet PDCACDC /OT

sabato 28 marzo 2009

Cap02 In viaggio verso Zefiren 1

L'indomani mattina, i sei ripresero il viaggio verso Zefiren, dopo aver scollinato continuarono per qualche ora di viaggio, sino a raggiungere l'ingresso di una gola piuttosto profonda. Fermatisi per una breve sosta, si procurarono un bel pranzo a base di frutta, attingendo agli alberi che ancora popolavano la pianura, e che invece presto sarebbero stati soltanto un ricordo, visto che il percorso che li attendeva era una gola rocciosa e profonda.

Dopo la pausa, LA SQUADRA iniziò a percorrere quel tragitto, le pareti di roccia, a destra e a sinistra, erano alte circa una ventina di metri, la gola era larga circa una trentina di metri, somigliava quasi ad un canale. Continuarono per svariate ore, fino a quando, percorsa una semicurva, si imbatterono in una vera e propria montagna di sassi. Di fronte a loro c'era il prodotto di una grossa frana, un migliaio di metri cubi di roccia che ostruivano il passaggio.
Scalando quel cumulo, la compagnia si rese conto che riuscire a farla oltrepassare ai cavalli non sarebbe stata cosa semplice.
Dopo una breve discussione, nella quale Weldi espose le sue teorie circa l'uccisione dei cavalli, venne deciso che il gruppo si sarebbe affidato agli incantesimi divini di Badula, che aveva garantito ai compagni, con la dovuta preparazione, di essere in grado di plasmare la roccia del cumulo, ricavandone una rampa grande a sufficienza da riuscire a far passare i cavalli.

Purtroppo per loro, era necessario aspettare il giorno seguente per poter preparare l'incantesimo con le giuste preghiere, motivo per il quale LA SQUADRA decise di accamparsi lì.
Alcuni di loro decisero di rimanere sulla vetta del cumulo per la notte.
Come al solito vennero stabiliti dei turni di guardia, e fu durante uno di questi che scoprirono un gruppo di Ogre e Goblin che si stavano avvicinando con un carro.
La battaglia non fu molto difficile, con una Palla di Fuoco, la strega Mariottide dilaniò uno degli ogre ferendo gli altri rimanenti. In pochi minuti il gruppo riuscì a sbarazzarsi di tutti i nemici e ad appropriarsi del carretto, che conteneva soltanto alcune provviste.

Cap01 La creazione de "LA SQUADRA"

Vari inviti erano stati spediti in quei giorni, presto Mabao avrebbe scoperto quali, tra gli avventurieri da lui contattati, avevano deciso di presentarti all'incontro.
Chi più chi meno facilmente, sei aspiranti si presentarono, ignari del vero motivo per cui erano stati convocati.
Odius il guerriero, Himo il Ranger, Batuffolo il Monaco, Mariottide la Strega, Weldi il Ladro e Badula il Chierico. Questi erano i nomi degli impavidi che avevano accettato l'invito e che ora stavano facendo il loro ingresso a Lomnia. I minuti che li separavano dall'appuntamento passavano velocemente, mentre i sei passavano tra le vie della capitale, seguendo la strada principale che li avrebbe portati di lì a poco in fronte all'imponente palazzo reale di Lomnia.
Il bianco edificio, che si stagliava nella sua possenza, come a ghermire l'intera città, era ora davanti a loro, ed in breve furono accolti da Tom, un ragazzo poco più che ventenne, addetto al servizio di Portineria.
Il giovane li accolse cordialmente, e li accompagnò, per i corridoi marmorei del grande palazzo, fino alla sala che avrebbe ospitato l'incontro. Li fece accomodare in una stanza non troppo grande, che somigliava ad una piccola sala conferenze, con una specie di cattedra, delle poltroncine ed un tavolino su cui era stato imbandito un piccolo rinfresco.
In quel posto, dove Tom aveva lasciato gli ospiti a sé stessi, avveniva l'incontro tra i futuri membri de "LA SQUADRA", che non tardarono a rifocillarsi.
Odius fu il primo, seguito a stretto giro di posta da Weldi, ad approfittare del cibo e delle bevante, e mentre loro si abbeveravano, Batuffolo non perse l'occasione di approcciare la bella Mariottide, che invece con aria altezzosa si manteneva alla larga dal flatulento Odius e dal piccolo halfling Weldi. Dopo essersi unito alla mangeria, Badula si presentò ed ebbe una piccola conversazione coi due. Himo invece, nettamente più timido, rimase in disparte ad osservare.
Qualche minuto dopo fece il suo ingresso nella stanza una figura piuttosto eccentrica, si trattava di Jebeddo Suppaplex Ectoplasm Beren-Scheppen di Turen, conosciuto nell'ambiente del palazzo come "Dior" lo gnomo. Questo strano personaggio era vestito con una lunga tonaca lillà, una piccola margherita tra i capelli, poggiata sull'orecchio, e si presentò subito, con voce bianca e tanto di erre moscia, come un assistente di Mabao Carback.
Consegnò velocemente ad ogni ospite un modulo che conteneva un piccolo questionario circa le loro preferenze quanto ad equipaggiamento, dopodiché lasciò qualche minuto per compilarli.
Dopo ulteriori cinque minuti, raccolse i fogli con le risposte e lasciò la stanza.
I sei avventurieri rimasero soli ancora per qualche minuto, sino a quando finalmente, fece la sua comparsa un uomo sul metro e settanta, coi capelli neri, vestito in modo molto elegante, con una tunica beige ricca di ornamenti, seguito da due assistenti.
Con un lungo, ma ben strutturato e interessante, discorso di apertura, Mabao illustrò la situazione geopolitica dell'isola, successivamente spiegò che la Confederazione dei Reami di Bambagia, era una fondazione che avrebbe avuto come scopo ultimo il raggiungimento e il mantenimento di una pace stabile in Bambagia.
Per fare questo era necessario creare un team di eroi, LA SQUADRA, che si guadagnasse la fiducia dei regnanti delle varie città e regni, nonché il loro finanziamento, fino a diventare garante dell'ordine per gli stessi paesi di Bambagia.

Finito il discorso, Mabao lasciò per alcuni minuti la stanza, per poter permettere agli avventurieri di valutare la proposta, per poi poterla accettare o meno.
Badula fece subito notare ai compagni che la sua Chiesa non rimaneva di certo indifferente alla proposta, l'idea di poter contribuire alla causa lo spingeva ad accettare con gioia.
Odius e Weldi sembravano molto contenti di poter contribuire ad un progetto ambizioso che avrebbe sicuramente portato loro denaro, potere, donne e gloria.
Mariottide, la strega, era interessata ai viaggi e alle scoperte magiche che avrebbe potuto mettere a frutto, e tutto sommato l'incarico non le dispiaceva, l'unica cosa che un po' la turbava era l'idea di dover fare squadra con quegli elementi.
Batuffolo era attratto dalle sfide che gli si sarebbero parate innanzi, che gli avrebbero permesso di mettersi alla prova e di migliorarsi nella ricerca della perfezione, ed era attratto anche da quell'elfa un po' snob.
Himo, come al solito, non era molto convinto sul da farsi, ma il fatto che gli altri fossero tutti decisi ad intraprendere questo progetto, e che tutto sommato non gli dispiacesse neppure l'idea, lo convinsero a restare.

Rientrando nella sala, seguito questa volta oltre che dai due assistenti, anche dallo gnomo Dior, Mabao Carback fu veramente felice di vedere che tutti i sei che si erano presentati all'inizio erano rimasti, questo significava che il suo discorso aveva sortito gli effetti sperati.
Questo era l'istante preciso in cui finalmente LA SQUADRA era nata!
Ora che gli eroi avevano preso le loro decisioni, il presidente della CRB diede inizio a quello che era in effetti il primo briefing del team.
L'obiettivo sarebbe stato prima di tutto arrogarsi l'appoggio delle città-stato del sud di Bambagia, e quindi il pieno convincimento del Re Olinaptano sulla definitiva bontà del progetto.
Zefiren sarebbe stata la prima città in cui LA SQUADRA si sarebbe recata, per ottenere il supporto diretto della polis, era necessario convincere prima Thamior Ilphukiir, il podestà.
Quindi LA SQUADRA si doveva impegnare a svolgere alcuni incarichi per l'amministratore della città, incarichi per i quali sarebbe stata debitamente ricompensata.
Mabao prevedeva che il tempo limite per riuscire ad ottenere il primo obiettivo sarebbe stato di circa un mese.

Concluso il briedfing, l'uomo rispose ad alcune domande e poi invitò gli eroi a seguire Dior, che altri non era se non il Guardarobiere reale, che li avrebbe condotti al magazzino nel quale ricevere i propri equipaggiamenti.
Sul posto i membri de LA SQUADRA ottennero armi, vesti, qualche oggetto utile, un po' di denaro e qualche scorta di cibo.
Himo, mal tollerando Dior, si recò subito all'uscita del palazzo, mentre i suoi compagni ricevettero ulteriori indicazioni dallo gnomo, che li fece accompagnare all'uscita da Tom.

Il team, proseguendo a piedi verso la porta sud della città, fece una tappa in una scuderia, dove noleggiò 4 cavalli ed un pony. Lì, conversando con il rozzo stalliere, Mariottide e compagni ottennero alcune ulteriori indicazioni sulla strada da seguire: vi erano due possibili tragitti, la lunga strada dei mercanti, oppure il più breve e impervio sentiero di collina.

Per motivi di tempo, LA SQUADRA scelse ovviamente il sentiero della collina, per la quale si inerpicò a cavallo.
Arrivati ai margini di una piccola macchia boschiva, il gruppo decise di fermarsi a sostare lì per la notte oramai imminente.
Sotto lo sguardo di Batuffolo, Odius tentò di tagliare un piccolo tronchetto, mancandolo però clamorosamente... inviperito per la brutta figura, decise di colpirlo nuovamente con più forza, buttandolo giù in un sol colpo. Dopo qualche altra piccola gaffé, il nano si caricò il tronco sotto braccio e lo portò nel punto in cui sarebbe servito ad accendere il fuoco.
Nel frattempo Batuffolo e Weldi tentarono di procurare qualcosa da mettere sotto i denti, avevano scovato tra i cespugli, una coppia di lepri. Caricando le balestre, i due si misero a puntare le loro prede. La mira di Battuffolo era decisamente mancata durante quel tiro, la freccia mancò nettamente la preda e finì addosso ad una piccola biscia a pochi metri di distanza, dando anche iniziò ad un piccolo fuocherello.
Nemmeno Weldi era un grande genio, quando si trattava di sparare a distanza, non aveva grande dimestichezza con l'uso della balestra, tanto che questa gli sfuggì di mano e gli cadde a qualche metro di distanza.
Successivamente Batuffolo, sparando nuovamente verso una delle lepri, la arrostì quasi completamente, spaventando però l'altro animale, che subito si rifugiò nella sua tana lì vicino.
Il rifugio dell'animale non era però molto profondo e così, approfittandone, Weldi lo infilzò con il suo Stocco, facendolo diventare in un baleno uno spiedino di coniglio.
Mariottide, essendo vegetariana, si era nel frattempo procurata dei frutti di bosco, in quantità sufficiente da saziarsi.
Badula spense il fuoco che avevano appiccato i compagni, uccidendo la biscia.
Himo invece si prese cura dei cavalli.

La notte stava oramai calando su di loro, avevano mangiato ed ora era il momento di dormire. Ovviamente decisero di fare dei turni di guardia.
Mentre erano di guardia Odius e Mariottide, il gruppo fu preso di mira da un piccolo gruppo di tre falchifreccia, che li attaccarono.
Svegliati i compagni, LA SQUADRA al completo ingaggiò un atipico combattimento con i volatili, riuscendo non senza patemi ad avere la meglio.

venerdì 20 marzo 2009

Olinaptano, Mabao Carmack e la CRB

Per evitare il rischio di nuove guerre, ed assicurare quindi all'isola un prospero e lungo periodo di pace, anche nelle successive generazioni, il Re Olinaptano ha escogitato una serie di idee.
Una di queste idee, è alla base del progetto che il Sovrano stesso ha deciso di affidare a Mabao Carmack.
Carmack è un uomo di circa quarant'anni, famoso per la sua abilità nelle arti magiche, ma anche per le sue grandi capacità come diplomatico e profondo conoscitore dell'alta società di tutta l'isola.
Un uomo dotato di un discreto carisma e di un fine intelletto, che gode del rispetto del Re di Bambagia come anche dei governanti dei vicini regni.
Questa persona ha preso subito con grande serietà e passione le redini dell'ambizioso progetto:
dare vita ad una fondazione, alimentata direttamente da tutti i regni dell'isola, che si imponga come mediatore e risolutore stesso delle controversie, difendendo in maniera preventiva, ma eventualmente anche attiva, la pace.

Per realizzare questo progetto, Mabao, di comune accordo con il sovrano, ha dato vita alla "Confederazione dei Reami di Bambagia" (CRB per brevità, d'ora in poi), al momento però, questa entità, vive soltanto sulla carta, non avendo alcuna affidabilità né rilevanza politica economica e militare.

Utilizzando grande parte dei fondi (per la verità limitati) concessi alla CRB dal Re, Mabao Carmack ha deciso di creare LA SQUADRA, un team di abili avventurieri, combattenti ed abili conoscitori delle arti magiche, su cui vertono le speranze della CRB.

LA SQUADRA, utilizzando i mezzi economici messi a disposizione dalla Confederazione, dovrà ottenere il supporto diretto dei governanti di tutta l'isola, così da guadagnare quella stima, credibilità e non ultimi potere economico e militare, necessari per garantire alla CRB la possibilità di svolgere al meglio il suo ruolo di garante della pace.

L'Isola di Bambagia, cenni geopolitici.

L'Isola di Bambagia è una vasta porzione di terra, situata in mezzo ad un oceano, e pertanto molto distante dagli altri continenti. La sua estensione è di circa 500 chilometri quadrati, nei quali trovano spazio vari tipi di paesaggi ed ecosistemi.
Nella parte di Nord - Est dell'isola c'è la zona delle montagne del nord, uno stuolo di picchi e monti impervi, buona parte dei quali in vetta presentano piccoli ghiacciai, è una zona molto difficile dove alcune popolazioni locali sopravvivono non senza difficoltà. Non c'è una vera e propria città, né un vero e proprio governo, esistono invece alcuni piccoli villaggi, che vivono autonomamente.
Nella zona di Nord-Ovest dell'isola c'è una grande e rigogliosa foresta, il polmone verde di Bambagia, che da il nome al Regno dei Paesi-Boschi, situato proprio in questi luoghi.
La parte più ad est dell'Isola, detta anche il "Corno di Bambagia", è una steppa che parte dai margini della foresta, e continua fino alle coste, dove alte scogliere di pietra si stagliano sulle bianche schiume marine. In questo angusto luogo si sono stabilite alcune popolazioni, un tempo nomadi, di briganti, che hanno fondato e fatto crescere lo Zingarato di Vinestinf, famoso per la condotta assolutamente non pacifica e soprattutto la natura poco etica dei suoi abitanti.
Nella parte di Sud-Est, si trova il Paese dei Marinai, un'area estesa, per lo più pianeggiante, in cui trovano collocazione molte piccole città, che si dice siano state fondate dai marinai approdati sull'isola dopo alcuni naufragi. La città più importante del Paese dei Marinai è Lompera, il porto commerciale più importante dell'isola, l'unico attrezzato per la costruzione delle Grandi Navi, imbarcazioni di stazza enorme che permettono all'Isola di Bambagia di rimanere in contatto con il resto del mondo, soprattutto nel traffico delle merci.
Ultimo ma, come spesso accade, non meno importante, il Regno di Bambagia, il più importante tra tutti i regni dell'Isola.
Occupa geograficamente la zona centrale e Sud-Ovest dell'isola, è la più ricca delle nazioni, nonché quella in cui ha origine la nostra storia.
La capitale, Lomnia, è una città molto importante ed estesa, si trova proprio al centro di Bambagia e comunica con il mare grazie ad una pronunciata insenatura oceanica che divide in due la parte meridionale dell'isola.
Le città-stato del Sud, pur facendo capo al regno, sono in realtà molto indipendenti, per certi versi vere e proprie città-stato.
Nel corso dei secoli, i vari regnanti che si sono alternati alla guida di queste nazioni, hanno dato luogo a guerre decennali, battaglie infinite che si snodavano su tutti i fronti naturali dell'isola, dopo questo triste periodo, negli ultimi dieci anni, una sorta di tregua, più o meno collaborativa a seconda dei casi, è stata invece stabilita.
All'origine di questo movimento di non belligeranza, la volontà degli attuali sovrani di riportare la pace, la giustizia e il progresso economico in tutte le nazioni dell'isola.
Colonna portante del movimento, Olinaptano di Sileopan, a capo del Regno di Bambagia.
L'oramai anziano monarca, tra i fautori della tregua, si è reso conto che soltanto l'intelligenza e la predisposizione pacifica della maggioranza degli attuali governanti, hanno permesso l'instaurarsi di un regime di non belligeranza.
Acuto e saggio, Olinaptano ha anche compreso che le grandi conflittualità, ora sopite, potrebbero in breve tornare in auge, dopo un'eventuale dipartita degli attuali regnanti.